L’esistenza di bambini capaci di gesti solidali stupisce molti adulti. Segno che essi si sono rassegnati a considerare “normali” i comportamenti egoistici ed aggressivi nella quotidianità. Il paradosso della tristezza delle belle notizie.
di NANDO CIANCI
Sulla stampa regionale abruzzese prima e su quella nazionale poi è stata riportata in evidenza il gesto di solidarietà di un gruppo di bambini di Tagliacozzo (Aq) verso un loro compagno in carrozzina. Essendo andata in panne la pedana per far scendere la carrozzina, di fronte alla prospettiva di lasciare il compagno sul pullman (insieme alla mamma) e continuare da soli il giro a piedi per Roma, i bambini non hanno avuto dubbi: se non può scendere anche lui, non scenderà nessuno di noi. Stiamo insieme sul pullman e ce ne torniamo a casa.
La notizia è, come si dice, subito rimbalzata sui social, che sono oggi il palcoscenico sul quale va in scena parte rilevante dell’esistenza collettiva e, perciò, vi compare molta della vasta gamma dei caratteri umani (anche se, per alcuni aspetti, sempre più omologati dalle “regole” del web; ma questo è un discorso troppo lungo da fare qui).